Cos'è
21 MARZO ORE 21.00
BEŒL TEATRO
*PIERO QUERINI: dal naufragio all'arte del baccalà PRIMA NAZIONALE
Monologo per voce e mestolo
Di e con Moira Mion
Luci di scena: Paolo Scortegagna, Ricerca e produzione sonora: Moira Mion e Marco Rizzo
Scenografie: Giacomo Mescalchin
Siamo nel 1431 quando Pietro Querini, Piero, armatore e comandante veneziano, parte al comando di una nave mercantile, diretta nelle Fiandre. La Cocca Querina trasporta spezie venute dall’Oriente e botti di malvasia, ma non arriverà mai a destinazione, il suo equipaggio non udirà mai una parola di fiammingo: in pochi riusciranno a salvarsi da una violenta tempesta che spazzerà via il timone, strapperà le vele e piegherà la nave alla volontà del mare impetuoso. Eppure qualcuno, prima di partire, aveva insinuato il dubbio nel cuore di Piero: una barca armata a Creta non avrebbe mai avuto la qualità dei legni e la fattura delle imbarcazioni costruite all’Arsenal! I pochi superstiti, undici in tutto compreso Piero e il suo servidor Nicolò, vengono salvati da una curiosa e moderna (nei costumi) popolazione indigena. E’ in un’isola dell’arcipelago delle isole Lofoten, “primo zerchio de paradixo, a confusione et obrobrio dei costumi italici” per dirla con parole di Piero, ed è qui che i nostri marinai scoprono lo stoccafisso. La tradizione vuole che sia proprio Piero a portare il prelibato pesce, ricevuto in dono dagli abitanti di quelle sperdute isole, a Venezia, consegnandolo ai migliori cuochi della città. La storia, scritta in frammenti di diario adattati al linguaggio attuale, coniuga gestualità corporea e vapori di immagini di alcuni atti che si compiono nei riti culinari, si sofferma sulle azioni che si praticano tra i fornelli, sull’origine, la valenza, il cosmopolitismo del cichetto venexian. Perchè di fondo, la storia del baccalà, ci parla di un’ umanità che si incontra e convive nell’alchimia dei piaceri condivisi.
Rimani sempre aggiornato su Facebook