Descrizione estesa
Le varianti urbanistiche approvate nello scorso consiglio comunale sono parte di un progetto organico volto a preservare il carattere del territorio agricolo e a rendere funzionali edifici fatiscenti o di scarsa qualità architettonica. Le varianti infatti consentiranno ai residenti richiedenti di fruire in modo regolamentato del bene già in possesso, di recuperarlo e adibirlo a servizi complementari alla residenza, o a regolamentare l’uso del suolo agricolo.
«Rappresentano interventi minimi e non invasivi che non prevedono il consumo e l’uso improprio del suolo, nonché nuove edificazioni - afferma l'assessore ai lavori pubblici Nicolò D'Este -. L'obiettivo che stiamo perseguendo è quello di rispondere ai cittadini dando delle opportunità che, nel rispetto delle norme vigenti, consentono di recuperare edifici non residenziali ma che possono essere riutilizzati e resi funzionali. Nessuna struttura impattante, nessuna costruzione e nessun consumo del suolo, ma solo un'opportunità di fruizione maggiore di manufatti già esistenti».
Una scelta, quella dell'amministrazione comunale, che in nove anni ha portato in approvazione 85 varianti urbanistiche in linea con le normative regionali, consentendo di regolamentare l'uso di immobili fatiscenti o dismessi, spesso caratterizzati da scarsa qualità architettonica o funzionalità ormai superate.
«Sempre più spesso ci viene chiesto di riconoscere edifici funzionali alla conduzione del fondo agricolo o accessorio alla residenza. Questo non vuol dire consentire l'uso improprio del fabbricato ma sistemare una situazione che necessita di essere normata».
Immobili, terreni e proprietà già oggetto di verifica da parte degli uffici e delle autorità competenti finalizzate a garantire l’uso corretto di questi spazi. Tra questi, anche in materia di locazioni turistiche, oltre ad aver intensificato i controlli al fine di verificare la correttezza della locazione, l'assessore ricorda come non sia possibile prevedere il posizionamento di roulotte o case mobili nelle aree agricole.
«Sarebbe una possibile soluzione per rispondere temporaneamente alla scarsità degli alloggi per i dipendenti della categoria degli agricoltori, ma non è una strada percorribile in quanto la norma non consente di utilizzare i fondi agricoli per fare alloggi, se non per coloro che sono classificati come agricampeggio. Con le categorie abbiamo più volte affrontato il tema e stiamo valutando quali soluzioni siano percorribili».