Per cinque anni consecutivi il Comune di Cavallino-Treporti, lingua di terra racchiusa tra il mare Adriatico e la laguna Nord di Venezia, invita un fotografo di fama indiscussa, nell’ambito del progetto Cavallino-Treporti Fotografia, a rileggere e indagare il suo straordinario territorio attraverso l’obiettivo personalissimo e rivelatore della macchina fotografica e la sensibilità unica dell’artista.
Così dopo le visioni architettoniche di Marco Zanta e gli scorci naturalistici di Franco Fontana cantore di paesaggi e ambienti (presentati entrambi nel catalogo del 2009) e dopo la fotografia “democratica” di Guido Guidi dell’edizione 2010, il confronto è toccato l’anno seguente a Giovanni Chiaramonte - siciliano classe ‘48, autore di tante esposizioni in Italia e all’Estero incluse la Biennale di Venezia e la Triennale di Milano - che ha indagato la dorsale viaria lungo la quale si dipana il territorio di Cavallino, la “via Fausta “, nel 2012 è stata la volta di Fausto Giaccone, livornese del ‘43 cresciuto a Palermo, che ha indirizzato il suo personale sguardo verso il “motore vitale”del territorio, la presenza umana - chi abita, lavora o semplicemente soggiorna a Cavallino-Treporti.
ll testimone per l’anno 2013 è andato alla sensibilità per nulla scontata del quaratacinquenne Filippo Romano, affermato narratore di città e di spazi urbani.
Territorio anfibio “sospeso”, piccola realtà urbana nell’inverno sonnacchioso e centro balneare internazionale con circa 13.000 abitanti e 6.000.000 di presenze durante l’estate, Cavallino–Treporti, con la sua straordinaria commistione di ambienti naturali e antropici diversissimi, che pure convivono e si confrontano - valli da pesca, laguna che punta dritta verso Burano e Torcello, pinete, distese sabbiose, dune, orti, piccoli borghi, darsene, villaggi turistici, architetture militari, aree residenziali - ha scelto dunque l’indagine fotografica, non la fotografia patinata e turistica, come investimento culturale di riflessione sulla propria identità.
Un’indagine affascinante e di grande emozione per cogliere e fissare ciò che altrimenti fugge, schiacciato dalla quotidianità, dagli stereotipi, dalla consuetudine. Un viaggio alla scoperta di nuove prospettive per comprendere meglio la realtà che dobbiamo tutelare, il nostro rapporto con il territorio, la dimensione umana che con esso si confronta.
È questa, in fondo, la ragione del progetto Cavallino-Treporti Fotografia, ideato e organizzato da Villaggio Globale International e nato su espressa volontà del Comune della costa veneziana, con il patrocinio della Regione Veneto e della Provincia di Venezia e il sostegno della Vittorio Vianello Spa: lasciarsi ritrarre senza maquillage, senza finzioni, senza scopi altri, se non quello di riscoprirsi e riflettere su se stessi attraverso l’occhio “magico” della macchina fotografica.
Permettere ad altri di svelare le molteplici anime e identità del proprio essere.
Un percorso culturale, quasi una ricerca antropologica dove i fotografi mirano a mostrare il tessuto urbano e sociale, la stretta relazione tra l’uomo e l’identità del territorio, il passato e il presente.
Le personalità e le tecniche diverse dei grandi fotografi coinvolti, ora a confronto tra loro, danno vita a una storia di incontri, visioni, percezioni di un luogo tutto da scoprire e in cui l’arte fotografica diventa una delle possibili espressioni dell’essere e magico forziere della memoria collettiva.
Foto di:
anno 2014